Prende
il nome dall'abbazia benedettina fondata nel 743 dal re e longobardo
Rachis
di
cui oggi rimangono solo la chiesa e la criptaora officiata dai
cistercensi.
La
storia ha riservato a questa località fasi di prestigio temporale
legate all'omonimo monastero, prima benedettino poi cistercense, che
in epoca feudale ha esercitato un potere di rilievo in ampi territori
posti sul versante orientale e su quello occidentale dell'Amiata.
Il
monastero venne fondato nella seconda metà del secolo VIII per
volere del re, secondo la tradizione leggendaria la decisione fu
presa dal re in seguito a un evento miracoloso di cui fu testimone lo
stesso rachis al quale apparve la Trinità sulla sommità di un
albero, intorno al quale fu edificata la cripta.
Il
potere territoriale dell'abbazia crebbe nei secoli successivi e in
concomitanza si sviluppò l'antistante borgo, che fu subito
fortificato e dotato di una cinta muraria difensiva. All'inizio del X
secolo i suoi possessi travalicavano la zona dell'Amiata,
espandendosi in direzione laziale, in val d'Orcia, in val di Chiana e
persino nel Viterbese. In questo periodo di prosperità e almeno fino
alla casata degli
Svevi
il
monastero, il borgo e le terre del San Salvatore rimasero
strettamente legate all'autorità dell'Imperatore del Sacro Romano
Impero, godendo comunque di autonomia completa sul piano civile,
penale e religioso.
Vi
consiglio di visitare l'Abbadia di San Salvatore per il suo forte
"Carisma Religioso"!
Alla
Prossima
MG
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