4 aprile 2014

TINDARI TRA MARE E CULTURA


Tìndari è una frazione di Patti, comune italiano della provincia di Messina in Sicilia. Due estati fa abbiamo deciso di trascorrere una settimana in un villaggio con biberoneria (il grande aveva 1 anno e mezzo ed ero incinta anche del piccolo). Il villaggio si trova in una nota località sul Golfo di Patti. 

La città venne fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C. come colonia di mercenari siracusani che avevano partecipato alla guerra contro Cartagine, nel territorio della città sicula di Abacaenum (Tripi), e prese il nome di Tyndaris, in onore di Tindaro, re di Sparta e sposo di Leda. 
E' proprio qui che si trova il Santuario dedicato alla Madonna Nera di Tindari, progressivamente ingrandito, che ospita una Maria con il Bambino scolpita in legno, considerata apportatrice di grazie e miracolosa. I resti della città antica si trovano nella zona archeologica, in discreto stato di conservazione, per lo scarso interesse di un reimpiego dei blocchi di pietra arenaria di c i erano costituiti. Uno dei decumani rinvenuti nello scavo, quello superiore doveva essere la strada principale della città: costeggia ad una estremità il teatro, situato più a monte e scavato nelle pendici dell'altura, e all'altra estremità sfocia nell'agorà, oltre la quale, nella zona più elevata, occupata oggi dal Santuario della Madonna Nera, doveva trovarsi l'acropoli.Le mura cittadine, i cui resti attualmente visibili sono dovuti ad una ricostruzione del III secolo a.C. che ripercorre una cinta precedente, probabilmente coeva alla fondazione, venne completata sul lato verso il mare e rimaneggiata in epoca tardo imperiale e bizantina. Il teatro venne costruito in forme greche alla fine del IV secolo a.C. e in seguito rimaneggiato in epoca romana, con una nuova decorazione e l'adattamento a sede per i giochi dell'Anfiteatro. Alla base del promontorio si trova una zona sabbiosa con una serie di piccoli specchi d'acqua, la cui conformazione si modifica in seguito ai movimenti della sabbia, spinta dalle mareggiate. La spiaggia è conosciuta con il nome di Marinello o il mare secco e vi sono legate diverse leggende.Secondo una di esse la spiaggia si sarebbe formata miracolosamente in seguito alla caduta di una bimba dalla terrazza del santuario, ritrovata poi sana e salva sulla spiaggia appena creatasi per il ritiro del mare. La madre della bambina, una pellegrina giunta da lontano, in seguito al miracolo, si sarebbe ricreduta sulla vera natura miracolosa della scultura, della quale aveva dubitato a causa dell'incarnato scuro della Vergine.Un'altra leggenda narra della morte, avvenuta proprio su questa spiaggia di papa Eusebio, il 17 agosto del 310, pochi mesi dopo la sua elezione, avvenuta il 18 aprile, che sarebbe stato esiliato in Sicilia da Massenzio.Sopra la spiaggia, sul costone, si apre inoltre una grotta, che secondo una leggenda locale era abitata da una maga, che si dedicava ad attrarre i naviganti con il suo canto per poi divorarli. Quando qualcuno degli adescati rinunciava per la difficoltà di raggiungere l'ingresso dell'antro, la maga sfogava la rabbia affondando le dita nella parete: a questo sarebbero dovuti i piccoli fori che si aprono numerosi nella roccia.
 La spiaggia di tindari è famosa per la spettacolare zona sabbiosa che si estende ai piedi del promontorio sul quale si trova il santuario della miracolosa Madonna Nera. Dal belvedere lo sguardo abbraccia un vasto panorama sul golfo di Patti fino a Capo Milazzo. Le correnti marine hanno modellato una lunga striscia di sabbia che racchiude tre laghi salati nei quali si può fare il bagno o avventurarsi in canoa. 



La Spiaggia Marinello di Oliveri ha la caratteristica forma di lingua di sabbia ed è protesa verso Milazzo.  Formatasi nell'ultimo secolo per il riversamento in mare di materiali solidi, è molto amata per il suo vasto arenile che si estende per circa 2 chilometri verso est, ai piedi dell'imponente rocca che ospitava l'antica Tyndaris, formando una serie di laghetti marini (Laghetti di Marinello): specchi d'acqua di forma sempre mutevole che il mare crea insinuandosi nella baia di sabbia. Per il pregio ambientale complessivo, la spiaggia ed i laghetti sono Riserva Naturale Orientata. La spiaggia è sabbiosa ed è bagnata da un bellissimo mare trasperente, cristallino e tiepido, che offre un'alternarsi di fondali più o meno profondi. Nelle vicinanze della spiaggia, verso ovest, si apre l'incantevole spiaggia di Valle Tindari, tra i promontori di Mongiove e Tindari. Da questa località si possono organizzare anche gita di una giornata alle Isole Eolie, dato che tutti gli aliscafi partono da Milazzo. 



Gita a Crispino 

Se avete tempo e voglia vi consiglio vivamente di andare a Crispino e un paesino che si trova nella strada per raggiungere Tindari, li c'è un santuario gestito da Padre Luigi una persona d'oro come poche dove persone da tutta la Sicilia vanno in pellegrinaggio dalla Madonna di Crispino (la festa è i primi di Settembre). 

Vi consiglio di assaggiare:

  • calcagnu (formaggio artigianale Pecorino)
  • pasta 'ncasciata (pasta tipo maccherroni fresca con pomodoro e melanzane)
  • cannelloni alla siciliana
  • pasta alle vongole
  • arancini di riso
  • bracioline impanate di pesce speda alla ghiotta(capperi pomodori)
  • pesce spada alla ghiotta
  • pesce spada con sammurigghiu(salmoriglio)
  • sarde beccafico
  • stoccafisso alla messinese
  • TONNO E BOTTARGA  DI MILAZZO DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE
  • PIGNOLATA Bianca e Nera (dolce tipico messinese)
  • Malvasia di Lipari 
  • FOCACCIA CON VERDURE (TIPICA DELLA ZONA...SI TROVA A TAGLIO...DA NON PERDERE)
  • BIANCO E NERO...(DOLCE TIPICO DELLA ZONA FATTO CON BIGNè RIPIENI DI PANNA AFFOGATI IN UNA CREMA GIANDUIA...OTTIMO). 
Alla Prossima. MariaGrazia.


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